Geografia Sistemica. Come sta cambiando la formazione

26/07/2022 • Articoli


Sono un coach PCC ICF e sono anche un formatore.

I miei trascorsi da ingegnere di processo e da consulente aziendale mi hanno portato a vivere e approfondire il tema dello sviluppo evolutivo delle organizzazioni e il passaggio da consulenza e formazione “tradizionale” a Coaching Organizzativo Sistemico.

Questo è il motivo per cui tra le 5 G, che ICF Italia ha proposto come linee guida per il 2022, è proprio la Geografia Sistemica che mi attira in particolare modo.

Geografia Sistemica: un bel modo per ricordarci che ognuno di noi fa parte di un sistema le cui componenti sono interconnesse, interagiscono e comunicano tra loro.

Tante volte, nella mia professione, mi sono posto questa domanda: «Perché alcuni progetti hanno un’efficacia e un’efficienza maggiore di altri?» e altrettante volte ho cercato la risposta nei processi, nelle regole, nelle tecnologie, negli strumenti, nelle strutture…

E la Geografia Sistemica? Come potevo “mettere a terra” un concetto che parla di interconnessioni e interazioni pensando che le parti del sistema fossero tutte uguali? 

È possibile trattare come uno strumento o una procedura proprio la parte del sistema che per tanti anni, noi consulenti, abbiamo chiamato 'risorse umane'?

Con il Coaching Organizzativo Sistemico ho finalmente trovato la risposta: «I progetti hanno un’efficacia e un’efficienza maggiore di altri quando la dimensione umana del sistema è valorizzata nella sua essenza, nel suo essere; quando le persone sono considerate 'persone' e non 'risorse umane'; quando il concetto di Geografia Sistemica è calato nella realtà organizzativa da professionisti competenti e qualificati per farlo».

Seguendo questa linea di pensiero, voglio porre l’attenzione, in particolare, sulla trasformazione che sta avvenendo in area formazione.

È vero, il Coaching non è una disciplina che si focalizza sulla formazione. In molte mie esperienze, però, ho verificato quanto il Coaching si presti ad essere utilizzato come supporto alla formazione, con effetti collaterali positivi spesso inaspettati: un approccio didattico che a me piace chiamare C&CIL (Content and Coaching Integrated Learning).

La sfida consiste nell’integrare la didattica di un percorso formativo “classico” e aprirla ad una disciplina come il Coaching, cioè appoggiarsi sul Coaching per facilitare l’apprendimento della materia e, viceversa, far entrare gli studenti nel mondo del Coaching, utilizzando la materia in questione.

C’è di più. L’affiancamento del Coaching ad un processo formativo, specie se di taglio applicativo, può supportare anche lo sviluppo delle attività operative e i processi evolutivi dei singoli e/o dei team.

I partecipanti a questo tipo di percorso formativo possono vivere le attività in una modalità integrata con il percorso di Coaching e, di fatto, sperimentare l’efficacia del Coaching su tre fronti:

  • formazione
  • sviluppo delle attività operative
  • evoluzione individuale e di team

La formazione, che rimane un elemento centrale per la crescita professionale dei singoli e dei team, grazie al Coaching si integra con un vero percorso evolutivo dei partecipanti, nel senso più profondo del termine, facilitando l’evoluzione dell’intero sistema.

Accogliendo questa visione, sempre più interesse potranno avere le proposte sia di formazione che di sviluppo che prevedono questa integrazione.

Gabriele Pagnini
Coach PCC, Volontario Networking Experience

Geografia Sistemica. Come sta cambiando la formazione