L’attività di coaching accelera la crescita dell’individuo consentendo ad ognuno di focalizzare in maniera più efficace e consapevole gli obiettivi da raggiungere e le conseguenti scelte da porre in atto. ICF definisce il coaching come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. La metodologia di coaching adottata da ICF prevede che il cliente sia prima di tutto rispettato, dal punto di vista personale e professionale, e venga considerato in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo.
Ogni cliente è visto come una persona creativa e piena di risorse. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita. Il coaching facilita la sperimentazione di nuove prospettive e opportunità personali, l’ampliamento nelle capacità di pensiero e nella presa di decisioni. È volto, inoltre, a migliorare l’efficacia interpersonale e a una maggiore fiducia nell’esprimere i ruoli scelti nella vita e al lavoro.
Le principali responsabilità del coach sono:
Nel coaching si osserva “dove si trova il cliente oggi”, la situazione attuale, e si definisce, di comune accordo, ciò che il cliente è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”, definendo indicatori di risultato significativi.
Generalmente un percorso di coaching si avvia con un colloquio (di persona o telefonicamente) per valutare le attuali opportunità e sfide del cliente, definire le finalità della relazione, identificare le priorità di azione e stabilire quali siano dei risultati specifici che si desidera raggiungere. Le sessioni di coaching sono programmate e tra le stesse si può richiedere al cliente di compiere determinate azioni che lo aiutino al raggiungimento dei propri obiettivi. Il coach, inoltre, può fornire risorse supplementari, sotto forma di articoli, questionari, valutazioni o modelli per aiutare la riflessione e l’azione del cliente. La durata di una relazione di coaching varia in funzione delle esigenze della persona o del team. I fattori che possono influire sulla durata comprendono: il tipo di obiettivi e di risultati che si desidera raggiungere, il modo con cui le persone o i team amano lavorare, la frequenza delle sessioni, le risorse finanziarie disponibili per sostenere il percorso.
Il coach è tenuto a comunicare con chiarezza le differenze tra coaching, consulenza, psicoterapia ed altre professioni di supporto. Suggerisce al cliente, se necessario, di rivolgersi ad un altro professionista di supporto, sapendo quando è necessario e quali sono le risorse esistenti. Eccone alcune:
Differenze con la professione di psicologo: “Il Coach, come professionista, non svolge attività di prevenzione o cura rispetto a malattie o disagi, non ha un approccio interpretativo nè fa diagnosi di personalità, non fa valutazioni della persona di alcun genere. Può all’occorrenza utilizzare questionari solo per stimolare la consapevolezza della persona su specifici comportamenti. Non offre sostegno psicologico, bensì si concentra sulla crescita e sviluppo della persona, accompagnandola nella definizione di obiettivi raggiungibili, sviluppo di consapevolezza, creazione di possibilità ed infine di scelta di un piano di azione che vada nella direzione dell’obiettivo”.
Differenza con la professione di counselor: “La relazione di coaching rispetto a quella di counseling non è una relazione di aiuto bensì una relazione di partnership paritaria tra un Coach e un Cliente. Il Coach, come professionista, non offre soluzioni a disagi esistenziali, non esplora il passato, bensì supporta il Cliente a riconoscere i suoi modelli di pensiero e ad attivare tutte le risorse interne per raggiungere l’obiettivo da lui/lei auto-definito.”
Il cliente di coaching può essere una persona o un team che vuole raggiungere un livello più elevato di performance, di apprendimento o di soddisfazione. Quali i motivi che portano una persona o un team a lavorare con un coach?
Consigli e domande per aiutarti a individuare il corso di coaching più adatto alle tue esigenze.
Negli ultimi anni i corsi di coaching si sono moltiplicati. Il primo consiglio dunque è di conoscere l’esperienza e la storia della scuola, quando ha iniziato, quanti corsi ha erogato, con quanti partecipanti, per quanto tempo, l’esperienza dei docenti.
E’ indispensabile che i corsi siano predisposti per offrire le competenze che desideri incrementare. E’ altresì importante che i trainer abbiano le basi per trasferire i contenuti. Un trainer con credenziali ICF, o comunque in possesso di solide qualifiche, costituirà ulteriore garanzia alla scelta migliore.
Sarebbe opportuno identificare il modello di coaching che fa al caso tuo.
Esistono ormai diverse specialità e nicchie di business a cui rivolgere la propria attività. Il corso più idoneo alle tue esigenze dovrebbe offrire training adeguato intorno alla specialità scelta.
International Coaching Federation è riconosciuta come Ente di elevati standard etici e professionali in tutto il mondo.
La retta pubblicata potrebbe non essere esaustiva. Potrebbero essere necessari costi aggiuntivi di registrazione, costi per gli spostamenti (viaggi), eventuali pernottamenti (vitto e alloggio), costi di collegamento telefonico (spesso occorre agganciarsi ad un ponte internazionale), costi di spedizione dei materiali. Alcuni training richiedono che tu ti avvalga di un mentor coach per una serie di sessioni, anche questo è un costo aggiuntivo da considerare. In questo modo potrai conoscere con esattezza il costo reale del corso che stai scegliendo.
Iscriversi ad un corso di coaching è una cosa, completarlo ed ottenere la credenziale ICF è un’altra faccenda. Frequentare una scuola di coaching non dà necessariamente l’assicurazione di completare il corso. Il superamento dell’esame finale è l’ultima fase di ogni corso. Da ricordare anche che, dopo il corso formativo è necessario accumulare il monte ore richiesto per il livello di credenziale scelto. La credenziale ICF è un attestato di professionalità e di attività qualificata nella professione di coach. E’ quindi necessario lavorare effettivamente e attivamente come coach per arrivare a conseguire la credenziale e mantenerla nel tempo.
La maggior parte dei corsi non prevede ulteriore coinvolgimento, né accompagnamento nel posizionare la professione del coach. In ogni caso, questa è una buona domanda da porre.
La credenziale è una qualifica professionale riconosciuta da International Coaching Federation e valida a livello internazionale. Da oltre 10 anni, ICF offre l’unico percorso professionale riconosciuto a livello internazionale. Nel mondo ci sono attualmente più di 20.000 coach con credenziale che svolgono il loro lavoro dimostrando competenza, esperienza e impegno professionale. Scegliere di intraprendere il percorso formativo per ottenere una credenziale significa contribuire a rafforzare la credibilità e la solidità della professione del Coaching a livello nazionale e internazionale. Il percorso per ottenere le credenziali prevede una formazione rigorosa e un’esperienza documentata, nonché il rispetto del Codice Etico di condotta ICF. Sono previsti tre diversi livelli di credenziale:
Le “credenziali ICF Global” non costituiscono “certificazioni” nel senso di cui al regolamento europeo n. 765/2008.
Le competenze chiave del coaching sono state sviluppate per fornire una maggiore comprensione delle capacità e degli approcci utilizzati oggi nella professione del coaching secondo International Coaching Federation. Utilizzate anche come base per calibrare il livello di allineamento tra la formazione specifica per coach e la formazione ricevuta. Queste competenze possono essere utilizzate per comprendere i criteri applicati nella valutazione degli esami per le certificazioni di ICF. Le competenze chiave sono distinte in quattro categorie che le raggruppano secondo modalità comunemente utilizzate. I gruppi e le singole competenze non sono definite in base ad una priorità “gerarchica”, sono in realtà tutte competenze chiave e quindi requisiti professionali fondamentali per ogni coach.