27 Set Continua il tuo percorso di crescita: la supervisione
La solitudine professionale rappresenta uno dei rischi più grandi per chi si occupa di coaching.
Molti coach lavorano in autonomia e il rispetto della riservatezza, spesso necessario, può contribuire a rinchiudersi in un mondo fatto di sessioni individuali e obiettivi, senza opportunità di confronto. Le occasioni di condividere il proprio modo di essere coach con altri professionisti sono rare e questo può generare un senso di isolamento che ostacola la crescita professionale.
È in questo contesto che la supervisione diventa un elemento chiave per continuare a formarsi e migliorare le proprie competenze.
La Supervisione: Più di un Supporto in Caso di Difficoltà
Tendiamo a considerare la supervisione come uno strumento utile solo nei momenti di difficoltà o nelle prime fasi della carriera. Tuttavia, le ricerche dimostrano che la supervisione è molto di più.
Secondo una indagine pubblicata dall’International Coaching Federation (ICF), la supervisione rappresenta un “processo di riflessione e sviluppo continuo”, che permette ai coach di mantenere alti standard di efficacia professionale, favorendo l’auto-riflessione e lo sviluppo di nuove prospettive professionali.
In particolare, la supervisione offre uno spazio protetto dove, grazie alla guida di un altro professionista, è possibile esplorare il proprio stile di coaching, identificare eventuali “pattern ricorrenti” o errori sistematici e acquisire nuove consapevolezze. Questo processo evita che il coach rimanga bloccato in schemi rigidi e promuove una crescita sia per il coach che per il coachee.
L’Importanza della Supervisione nel Lavoro Emotivo del Coach
Uno degli aspetti chiave della supervisione è la possibilità di gestire e riflettere sul “carico emotivo” che ogni cliente porta con sé. Studi di Hawkins e Shohet (“Supervision in the Helping Professions“, 2012), esperti di supervisione nel campo del coaching, evidenziano come ogni relazione tra coach e coachee abbia un impatto emotivo reciproco. Spesso, le emozioni del cliente risuonano nel coach, intersecandosi con la sua storia personale e creando dinamiche che possono essere difficili da riconoscere senza un intervento esterno. Attraverso la supervisione, il coach è in grado di riconoscere e gestire queste emozioni in maniera più efficace, migliorando la qualità della relazione con il cliente.
Un altro studio di Clutterbuck e Megginson (“Further Techniques for Coaching and Mentoring”, 2010) conferma che la supervisione è cruciale per migliorare l’ascolto attivo e l’autenticità del coach. Il coach, riflettendo insieme al supervisore sui propri schemi comportamentali ed emotivi, è in grado di essere più presente e autentico durante le sessioni. Questo porta ad una relazione di coaching più profonda e produttiva, in cui il coachee percepisce il coach come un partner più consapevole e allineato al proprio percorso di sviluppo.
Supervisione: Un Processo di Crescita Professionale
La supervisione non è soltanto un processo tecnico o intellettuale, ma coinvolge aspetti più profondi legati alle relazioni che il coach costruisce e alle emozioni che vive nel contesto delle sessioni. Come evidenziato da Armstrong e Geddes (“Developing Coaching Supervision Practice: an Australian case study”, 2009), la supervisione è un’opportunità per il coach di riflettere non solo sul contenuto delle sessioni, ma anche sul modo in cui gestisce le relazioni e le proprie reazioni emotive durante gli incontri. Questo tipo di riflessione è fondamentale per migliorare il proprio approccio e fornire un supporto sempre più efficace ai clienti.
In conclusione, la supervisione non è un lusso o un’opzione riservata ai meno esperti, ma un tassello essenziale per il miglioramento continuo di ogni coach.
Attraverso questo processo, possiamo crescere come professionisti, ampliare le nostre capacità di ascolto e presenza e offrire ai nostri clienti un accompagnamento sempre più consapevole ed efficace. Come affermato da Peter Hawkins (2012), “la supervisione non è solo un mezzo per migliorare le competenze, ma un processo che arricchisce l’intera pratica professionale, sostenendo la crescita a livello personale e professionale”.
La supervisione non solo ci permette di perfezionare il nostro metodo, ma ci aiuta a mantenere la nostra autenticità e a costruire relazioni più significative e produttive con i nostri clienti.
Vi aspettiamo alla Conferenza ICF l’11 e il 12 ottobre a Milano per approfondire le implicazioni della supervisione nella nostra pratica professionale.
A cura di:
Diego Ingrassia, I&G Management