27 Gen Corporate coaching: come, quando e perché
Il Corporate Coaching è cresciuto con continuità in Italia negli ultimi 20 anni, diventando una delle metodologie più diffuse nelle aziende e in diverse altre tipologie di organizzazioni.
Non sempre quando si parla di Coaching si ha ben chiaro il DNA: quando e come è corretto utilizzarlo? Quali possono essere le controindicazioni?
Durante il Webinar abbiamo parlato delle caratteristiche specifiche che hanno permesso al Corporate Coaching di svilupparsi con tassi di crescita così significativi riflettendo proprio sul DNA del coaching.
Quando si parla di mercati in crescita, e il Coaching certamente è uno di questi, è importante aspettarsi due fenomeni che spesso si verificano contemporaneamente, generando una sorta di tempesta perfetta:
- da un lato possiamo avere professionisti che, senza una specifica preparazione ma attratti dalla vivacità del mercato, si autonominano Coach;
- dall’altro lato imprenditori e manager con scarsa conoscenza del Coaching, che vogliono comunque vederne applicazioni nelle proprie organizzazioni, generando aspettative che, evidentemente, rischiano di essere disattese.
Non è un caso, infatti, che abbiamo assistito a due momenti storici in cui il numero dei Coach presenti sul mercato ha registrato significativi picchi di crescita: il primo nel periodo 2008-2012 e il secondo nel post pandemia.
Il fattore comune tra i due periodi è l’ampia presenza di profili in libera professione disponibili sul mercato, che si sono trovati nella condizione di costruirsi un nuovo profilo professionale.
Qualcuno ha seguito appropriati percorsi formativi e di preparazione specifica, altri hanno semplicemente rinominato col temine “Coaching” attività consulenziali e formative da tempo presenti nel mercato.
I Coach ICF si muovono in questo scenario e può non esser sempre facile essere ascoltati e realmente compresi, quando presentiamo il Coaching come una metodologia basata su competenza ed etica, da utilizzare in situazioni specifiche e ben delineate – come peraltro è ben spiegato nei documenti offerti da ICF Italia e ICF Global.
Come rilevare correttamente l’esigenza reale di coaching/team coaching?
Il Coaching e il Team Coaching sono un accompagnamento al raggiungimento di un obiettivo, quindi si utilizzano prevalentemente nella fase di implementazione/execution.
È importante verificare che la persona o il team abbia le competenze e risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo, in modo che, con il supporto del Coach, possa focalizzarsi sul percorso: velocità, efficacia, identificazione e superamento di ostacoli e/o blocchi.
In caso invece di deficit di competenze o risorse è più indicato un percorso di formazione o mentoring.
Come analizzare la cultura organizzativa aziendale per capire se ci sono le condizioni per implementare il Coaching?
Le condizioni di base per implementare percorsi di Coaching/Team Coaching sono inerenti ai concetti di fiducia, responsabilità e reciprocità.
È importante avere esempi concreti di come questi concetti sono implementati concretamente in azienda, e che non siano soltanto un “manifesto” da inserire nel sito o nei comunicati stampa.
Si raccolgono informazioni su come avviene il processo decisionale e il coinvolgimento delle persone in azienda; si approfondiscono i livelli di autonomia lasciati alle persone e si cerca di percepire il clima interno e quanto l’ambiente risulti motivante per le persone.
Quale deve essere la relazione tra azienda, sponsor, HR e coachee per implementare con successo il percorso di Coaching?
La relazione deve essere basata su una cultura di feedback e di fiducia. Si deve percepire un corretto allineamento tra HR, Responsabile Diretto e Coachee, che prevede la reale condivisione dell’obiettivo del percorso di Coaching.
In caso di disallineamento più o meno evidente, è responsabilità del Coach supportare le altre figure nel raggiungere la condivisione di un obiettivo comune.
A cura di:
Carlo Bisi