Perché Team Coaching sistemico?

Perché Team Coaching sistemico?

Il disastro annunciato
Accadde molti anni fa, ero alle primissime armi come formatrice e facilitatrice, ancora non ero neanche Coach. Ricordo tuttavia con assoluta chiarezza l’imbarazzo che provai durante un corso di formazione sulle relazioni efficaci ad un team, quando, prendendo paradossalmente spunto dal tema delle dinamiche disfunzionali, i partecipanti iniziarono a litigare tra di loro. Un’escalation quasi grottesca.
Nel giro di una manciata di minuti mi ritrovai nell’assurda situazione di spettatore fuori dal ring e in cui non puoi fare altro che stare a guardare. Se ci penso, ancora oggi sento la frustrazione “montarmi” sul cuore. Conoscevo, almeno in parte, qualche teoria ma non la loro applicazione.
L’importante apprendimento fu che leggere uno o più libri non rende affatto capaci.

Guardandomi a ritroso, ho la certezza che, se avessi avuto l’esperienza e la seniority, ma anche gli strumenti di Team Coaching sistemico di oggi sicuramente non sarei rimasta a guardare e, soprattutto, quel Team, con molta probabilità, avrebbe iniziato a lavorare in maniera funzionale.

Come?
Lavorare con un team, con il modello ASTC (Asterys Systemic Team Coaching), significa affiancarlo nei suoi momenti operativi, supportandolo a identificare schemi potenzialmente limitanti e a identificarne di nuovi che possano essere più funzionali ed efficaci. L’obiettivo, insomma, è che il team, lavorando sui suoi obiettivi di business impari, allo stesso tempo, ad essere più efficace sostituendo i propri schemi ripetuti meno efficaci con altri più utili e funzionali.

Perché sistemico?
Affiancare il team senza tenere conto del “sistema Team” non può bastare perché solo l’approccio sistemico permette una visione di insieme dove vengono tenute in considerazione le influenze sistemiche e le relazioni tra le parti, le quali sono più significative delle parti stesse. Un team è, dunque, un unicum che si comporta come un “sistema” in cui tutto ciò che accade all’interno è influenzato da alcuni principi che lo organizzano e, di conseguenza, dal modo in cui le varie parti interagiscono tra di loro e con l’esterno.

Cosa fa la differenza?

Il grande vantaggio di guardare al team come un “sistema” ha un impatto generativo-trasformativo perché facilita i cambiamenti a livello di sistema e non dei singoli proprio perché si riferisce a una visione che va al di là dell’identità delle singole parti dato che queste ultime sono definite e trasformate proprio dalla loro appartenenza al sistema stesso.
Tuttavia, ciò che spesso è poco evidente di un team sono gli schemi ricorrenti, i vincoli, le relazioni tra i suoi membri. Per tale motivo, un Team Coach sistemico che adotti il modello ASTC, avrà come focus principale quello di attivare la capacità del team di “vedere” sé stesso da un punto vista sistemico mentre è impegnato a perseguire i suoi risultati di business. Il team e il suo leader dopo un percorso di Team Coaching sistemico avranno raggiunto i loro obiettivi, ma soprattutto avranno sviluppato la capacità di visione sistemica dei loro temi e del team stesso.
Come succede per il coaching in generale, e per le cose più importanti della vita, il Team Coaching sistemico non lo si può imparare a livello solo teorico, non lo si può immaginare (tanto sei coach e “che ci vuole!”), bensì deve essere praticato, sperimentato, vissuto in modo ripetuto fino a quando cambia la propria capacità di guardare, di ascoltare, di essere coach.

A cura di:
Asterys Lab, Sponsor alla Conferenza Nazionale 2024
Alessandra Bitelli